mercoledì 20 aprile 2011

Prossimo incontro

Il prossimo incontro è fissato per mercoledì 27 aprile 2011 ore 21.
Il libro della serata è: La morte a Venezia di Thomas Mann



Il nostro programma di letture proseguirà poi con:
- Suite francese, Irene Nemirovsky (maggio)
- L'isola di Arturo, Elsa Morante (giugno)

I nostri incontri sono aperti a tutti gli appassionati di lettura. Chi fosse interessato a partecipare può presentarsi presso la Biblioteca comunale Carla Carloni di Ziano Piacentino (situata all’ultimo piano delle Scuole Elementari di Ziano P.no – portone laterale a sinistra) alla data e ora indicata.

Per ulteriori informazioni: gruppodiletturaziano@gmail.com

giovedì 14 aprile 2011

Itinerario Manzoniano - 9 aprile 2011

Sabato 9 aprile alcuni membri del Gruppo di lettura si sono messi in viaggio. Questa volta sulle tracce di Alessandro Manzoni. Siamo arrivati a Lecco alle 10 del mattino e abbiamo iniziato il nostro percorso dalla villa del Caleotto in cui Manzoni trascorse parte della sua giovinezza e dove scaturì la trama dei "Promessi Sposi". La villa è facilissima da raggiungere seguendo le indicazioni per il centro città. Si può lasciare l'auto nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale Meridiana che è gratuito e si trova a due passi dalla villa. L'ingresso alla villa costa € 5,00 e dura circa un'ora, di cui 20 minuti vengono occupati dalla visione di un filmato sulla vita dello scrittore e la storia della casa. A piano terra ci sono delle stanze arredate e affrescate, teche contenenti oggetti appartenuti allo scrittore (tra cui anche la sua culla), varie edizioni vecchissime delle sue opere e i costumi usati nel film prodotto anni fa dalla Rai. Molto bello il plastico che mostra com'era la zona all'epoca del Manzoni. Al secondo piano della villa c'è la pinacoteca comunale che comprende quadri di epoca manzoniana oppure ispirati alle sue opere, ma anche sculture e dipinti di arte contemporanea, mentre nelle scuderie vengono ospitate delle mostre temporanee (per le quali però bisogna pagare un biglietto a parte). Gli ultimi due ambienti visitabli sono la cappella, dove è sepolto il padre di Manzoni, e le cantine. Una volta terminata la visita della casa siamo ripassati alla reception e ci siamo fatti dare una piantina della città dove sono indicate per bene tutte le tappe dell'itinerario manzoniano. Dalla villa ci siamo diretti a Pescarenico (unica località il cui nome compare nei Promessi sposi), ex borgo di pescatori sulla riva del fiume Adda. Dalla villa è un km a piedi ma non vale la pena di prendere la macchina perché non si trovano molti parcheggi. Pescarenico è un classico borgo con le strade strette, le case appiccicate una all'altra, le barche attraccate. Lì ci sono due ristoranti moderni sulla piazzetta e la Trattoria Vecchia Pescarenico che è nascosta nelle viette, ma se non prenoti prima non mangi! Noi abbiamo mangiato una pizza in uno dei ristoranti sulla piazza Era, poi abbiamo proseguito a piedi verso la chiesa parrocchiale di Pescarenico (ex chiesa del convento dei frati cappuccini) che si suppone sia stata presa come ispirazione per la chiesa di Fra Cristoforo. All'interno, in una delle cappelle sulla sinistra c'è un altare che contiene statuette in cera del 1600 raffiguranti vari episodi della vita di Gesù e alcuni santi. Sulla piazza antistante la chiesa è visibile un ossario contenente i resti dei frati morti di peste. Lì termina la prima parte dell'itinerario, per proseguire è necessario prendere l'auto, perché gli altri luoghi manzoniani si trovano nei rioni alti della città. Lì si trovano la presunta chiesa di Don Abbondio (oggi chiesa dei Santi Vitale e Valeria) che era chiusa, la presunta casa di Lucia (edificio privato e non visitabile, si può solo ammirare il portone d'ingresso sovrastato da un affresco cinquecentesco in pessimo stato e la targa che lo indica come luogo manzoniano) e il palazzotto di Don Rodrigo. Quest'ultimo però dopo un lungo girovagare non lo abbiamo trovato e ci siamo arresi. La pecca infatti è che, a parte la villa, nessuno degli altri luoghi è segnalato con i cartelli stradali marroni, quindi è difficile trovarli. Inoltre era una giornata caldissima e e forse è anche per quello che alla fine ci siamo stancati di girare. Come ultima tappa abbiamo fatto un giro a piedi nella parte più centrale e più movimentata di Lecco lungo le rive del lago.


Ecco alcune foto:


La facciata della casa


La targa


Renato, Helga, Elena, Gela


Maria Teresa


Dettagli del borgo di Pescarenico








La targa fuori dalla chiesa del ex convento dei frati, presunta chiesa di Fra Cristoforo


Elena davanti alla teca contenente i resti dei frati morti di peste nel 1600


La taga fuori dalla chiesa dei Santi Vitale e Valeria, presunta chiesa di Don Abbondio


La presunta casa di Lucia


Un po' di relax sulle rive del lago:



Un servizio fotografico più esteso lo trovate qui:
http://www.flickr.com/photos/mt1974_photography/sets/72157626370991791/




venerdì 8 aprile 2011

Incontro del 30.03.2011 - Il rosso e il nero

A marzo abbiamo iniziato un nuovo ciclo di letture durante il quale affronteremo libri di autori che abbiamo già incontrato lungo il nostro percorso. Il primo di questo ciclo è "Il rosso e il nero" di Stendhal, un libro piuttosto impegnativo che non ha incontrato il consenso di tutti. Alcuni dei presenti addirittura non sono riusciti a superare pagina 20, altri si sono interrotti a pagina 100. La critica principale di chi non è riuscito a finire il libro riguarda la difficoltà dello stile e gli argomenti poco coinvolgenti. Il modo di scrivere così minuziosamente dettagliato e il racconto di fatti e di modi di vita così lontani da noi a volte non invogliano la lettura. Altri invece trovano in questi aspetti il punto di forza del romanzo e si lasciano trasportare dalla narrazione per immergersi nel racconto di un'epoca passata. Qualcuno ha criticato anche la lunghezza del romanzo, ma a voler ben guardare, che cosa si poteva tagliare? Niente. Perché la bellezza del romanzo sta anche nella ricchezza dei dettagli e delle argomentazioni. "Il rosso e il nero" non è semplicemente il racconto delle avventure amorose del personaggio protagonista, è un romanzo storico che descrive in modo molto minuzioso la società francese del periodo della Restaurazione, ovvero quell'epoca di transizione che va dalla fine dell'impero napoleonico alla rivoluzione del 1830. Vi sono rappresentate tutte le classi sociali: dalla nobiltà provinciale fino alla Chiesa cattolica, passando per l'aristocrazia d'élite parigina, Stendhal descrive una società in procinto di subire un profondo cambiamento. Stendhal era un liberale, colto, borghese, ammiratore di Napoleone che detestava il periodo della Restaurazione, pertanto nel suo libro tende a mette in evidenza tutti gli aspetti negativi dell'epoca. Buona parte della nostra discussione è stata dedicata a Julien Sorel, ovvero il protagonista del romanzo. In particolare è stato molto interessante sentire le differenze di opinioni. La rappresentanza femminile del GDL ha stroncato il personaggio di Julien Sorel, definendolo come ipocrita, ambizioso, calcolatore, arrampicatore sociale, ingenuo o finto ingenuo, qualcuno lo ha addirittura definito "uno sfigato". Invece la minoranza maschile lo ha rivalutato in quanto rappresentante a tutti gli effetti dell'eroe romantico.
Si ringraziano comunque le persone che non hanno terminato il libro e che hanno pagato pegno con dei buonissimi dolci, ovvero Helga (crostata alla marmellata di amarene) e Lina (salame di cioccolato).
Il prossimo appuntamento è per mercoledì 27 aprile con "La morte a Venezia" di Thomas Mann.

(Maria Teresa per il Gruppo di lettura)