martedì 31 maggio 2011

Incontro del 25.05.2011 - Suite francese

Ci sono state molte defezioni all'ultimo incontro del gruppo di lettura. Sarà stata colpa del caldo o del libro?
L'unica cosa certa è che ai 7 partecipanti all'incontro del 25 maggio, "Suite francese" è piaciuto. L'autrice e la storia esterna di questo libro sono già di per sé argomenti interessanti. Iréne Nèmirovsky era l'unica figlia di una ricca famiglia russa fuggita da Mosca dopo la rivoluzione. Trapiantata in Francia e battezzata cattolica subito prima della Seconda Guerra Mondiale, non ebbe mai rapporti molto rosei con la famiglia tanto che mentre lei fuggiva dalle persecuzioni razziali con marito e figlie, la madre Fanny stava a Nizza disinteressandosi delle sorti della figlia e chiudendo la porta in faccia alle nipoti che cercarono aiuto da lei dopo la guerra. Irene comincia a scrivere giovanissima, guadagna i primi successi con il romanzo David Golder e con racconti pubblicati su varie riviste, diventa famosissima, ma questo non basta a sottrarla alla deportazione e morte ad Auschwitz che avviene nel 1941. Tra il '40 e il '41, nascosta in un paesello con le due figlie, scrive "Suite Francese". Manoscritto che rimane ignoto, chiuso in una valigia, per 50 anni fino a che la figlia maggiore Denise non trova il coraggio di leggerlo e di farlo pubblicare.
Il libro è diviso in due parti. La prima, "Tempesta di giugno" racconta la fuga dei francesi nel giugno 1940 di fronte all'avanzata delle truppe tedesche attraverso le vicissitudini di alcuni personaggi che rappresentano un po' tutte le tipologie umane. La seconda "Dolce", è un romanzo breve che racconta la storia di Lucile, una moglie con il marito prigioniero, che si innamora dell'ufficiale tedesco che si installa nella loro casa durante l'occupazione del paese. Una storia che porta a riflettere sull'umanità degli invasori e sull'onestà dai rapporti umani.
"Suite francese" doveva essere una "sinfonia" composta da 5 romanzi, ma la scrittrice non visse abbastanza a lungo per completare gli altri 3.
A tutti noi sono piaciuti le tematiche, lo stile, i personaggi, ognuno di noi ha parlato sottoscrivendo in pieno quanto aveva detto chi aveva parlato prima di lui e aggiungendo ogni volta qualche riflessione personale. Per esempio Renato ha fatto notare che i Michaud, i due impiegati di banca, sono i personaggi più belli del libro. A Gela invece è piaciuta molto la descrizione del gatto dei Péricands che per la prima volta va a caccia assaporando il gusto della libertà. Elaine e Patrizia hanno fatto notare come nel libro la guerra in sé sia lasciata ai margini della storia, poiché è soprattutto l'occupazione la tematica del libro. Helga ha letto un passaggio del libro in cui si dice che l'occupazione è peggio della guerra.
Il dibattito si è concluso con una domanda di Helga: come mai la Némirovsky in questo romanzo non parla degli ebrei? Sarà stata una scelta dettata dalla paura oppure la scrittrice voleva estraniarsi da questa tematica? Difficile trovare una risposta...
Ci si rivede mercoledì 29 giugno con "L'isola di Arturo" di Elsa Morante, ultimo appuntamento prima delle vacanze estive.

mercoledì 18 maggio 2011

Prossimo incontro

Il prossimo incontro è fissato per mercoledì 25 maggio 2011 ore 21.
Il libro della serata è: Suite francese di Irène Némirovsky




Il nostro programma di letture proseguirà nel mese di giugno con L'isola di Arturo di Elsa Morante, mentre a luglio ci sarà la solita pausa estiva.

I nostri incontri sono aperti a tutti gli appassionati di lettura. Chi fosse interessato a partecipare può presentarsi presso la Biblioteca comunale Carla Carloni di Ziano Piacentino (situata all’ultimo piano delle Scuole Elementari di Ziano P.no – portone laterale a sinistra) alla data e ora indicata.

Per ulteriori informazioni: gruppodiletturaziano@gmail.com

mercoledì 11 maggio 2011

Intervista #5

Nome? Elaine Januszewski

Età? Pensionata.

Com'è nata la tua passione per la lettura? Da sempre, mi piace leggere.

Quale libro hai letto più volte? Diversi.

Oltre ai romanzi leggi anche racconti, poesie, biografie, saggistica o altro? Gialli.

Qual è lo scrittore di cui hai letto più libri? Agatha Christie. Anche Marcia Muller. Dick Francis. Sara Peretsky. Edna O’Brien. Janet Evanovich. Qualcun altro. Vado a periodi.

È anche il tuo scrittore preferito? Non si può dire uno solo. Ogni scrittore serve a qualcosa, qualche momento.

Qual è, secondo te, un libro che non possiamo non leggere? Non esiste. Ognuno ha il suo.

Quando inizi un libro e scopri che non ti piace, ti sforzi di arrivare alla fine o lo abbandoni? Ho sempre finito di leggere i libri che ho iniziato. Mi è successo soltanto il mese scorso di mettere giù un libro. Ho preso in mano un altro libro dello stesso scrittore (scritto successivamente) e lo trovo meglio. E tornerò a riprovare quello che ho scartato. Non si sa mai.

Sei abbonata a qualche rivista letteraria? No

Frequenti siti internet, forum o blog che parlano di libri? No, non ho tempo.

Che rapporto hai con le biblioteche pubbliche? In Italia non le frequento molto, soltanto eventualmente per fare ricerca.

C'è stato un libro che ti ha cambiato la vita? Atlas Shrugged di Ayn Rand.

Che cosa pensi della letteratura italiana contemporanea? Non molto. Forse non conosco i libri più belli. Mi sembra un ambiente politicizzato.

C'è un'area geografica che in questo periodo ti sembra particolarmente
interessante per la sua produzione letteraria?
Svezia

Che rapporto hai con il libro come oggetto? Non riesco a dare via un libro. Ho un muro coperto di libreria, e devo espanderlo per contenere quelli nuovi, ma non posso darli via. Mi piace la carta, il disegno, mi piace sfogliarli. Forse perché lavoro in editoria. O forse lavoro in editoria appunto perché amo i libri.

Che libro stai leggendo ora? Steve Turow, Irreversabile Errors

Come hai conosciuto il Gruppo di lettura? Comunicati via email che mi avete mandato.
Perché hai deciso di partecipare? Mi piacciono i libri e a me piace parlarne con persone intelligenti. (!)

Fino ad ora qual è stato il libro o il ciclo di letture che ti è piaciuto di più? Scarpe italiane, Jezebel. Ho ordinato un secondo libro scritto dalla Nemirovsky perché mi è piaciuto. Apprezzo lo stile di un libro, e mi piace entrare in mondi a me sconosciuti, esempio quello di Mankell, ed anche quello di Nemirovsky.

Che cosa ti piacerebbe leggere in futuro con il Gruppo di lettura? Libri scritti da italiani, non necessariamente vincitori di premi, ma libri di qualità.

Che cosa ne pensi delle attività collaterali organizzate dal Gruppo di lettura? Sono interessata, anche se so ben poco.

Hai mai partecipato? No

Vuoi suggerirci qualche attività collaterale che ti piacerebbe fare insieme agli altri membri del gruppo di lettura? Visita alla fiera di Francoforte. Visita alla città di qualche scrittore/scrittrice italiano. Magari visite ad incontri sulla letteratura in altre città o presentazioni di libri.

Che cosa pensi del nostro blog? Bello. Non ho molto tempo libero per partecipare ma non saprei nemmeno come migliorarlo, piace.

Partecipi attivamente? No, per il motivo del tempo.

Hai delle proposte per migliorarlo? Non saprei.

Hai qualcos’altro da aggiungere? Trovo gli incontri con il vostro gruppo molto positivi, chi partecipa secondo me ha sempre qualcosa da contribuire. Non vuol dire essere d’accordo con le opinioni espresse, ma importante essere in un ambiente stimolante. Vi ringrazio per gli sforzi e la costanza che avete dimostrato nel farlo nascere e portarlo avanti negli anni. Nuove persone vengono accolte in modo che si sentono parte del gruppo, e non come se fossero intruse in un gruppo privato. Siccome tendo ad essere molto abitudinaria, tendo a leggere i libri degli stessi scrittori. La cosa che mi piace tantissimo del GDL e’ proprio il fatto di essere esposta a titoli che non avrei mai letto. Con alcune amiche facevamo uno scambio di libri, senza vederci e discutere però, e ho trovato anche con loro lo stesso piacere di conoscere scrittori e titoli che mai avrei scelto. Anche per questo vi ringrazio.

giovedì 5 maggio 2011

Incontro del 28.04.2011 - La morte a Venezia

Evento straordinario il 28 aprile! Tutti gli intervenuti al nostro incontro avevano letto per intero il libro della serata.
Prima di iniziare il dibattito, abbiamo letto una mail di Elena che sapeva di non poter essere presente e ha voluto farci sapere la sua opinione sul libro: "Ho letto "La morte a Venezia" e ho apprezzato soprattutto le parti descrittive (ad esempio l'arrivo a Venezia in traghetto e in gondola del protagonista, la descrizione della città "appestata" e la descrizione "dell'omertà" in merito all'epidemia...). Struggente anche la scena finale con il gioco di sguardi, gli ultimi sguardi, tra Aschenbach e Tadzio... Non so se Aschenbach fosse innamorato di Tadzio (inteso come amore omosessuale)... sicuramente era innamorato della sua giovane età, età caratterizzata da bellezza e spensieratezza che per il protagonista erano ormai solo un ricordo."
Il rapporto Aschenbach-Tadzio ha avuto relativamente poco spazio durante il nostro dibattito. Nessuno ha visto in questo rapporto un vero interesse sessuale, ma più che altro una passione/ossessione per l'ideale di bellezza e giovinezza che il ragazzo incarnava. Invece si è parlato molto della bellezza della lingua e dello stile di Thomas Mann, aspetto che è stato sottolineato da tutti anche davanti ad edizioni diverse. Per esempio Helga che ha potuto leggere il libro in lingua originale ha detto che il tedesco usato da Mann è di una bellezza commovente. Ma la sua osservazione è stata sostenuta anche da Elaine che ha letto il libro nella traduzione inglese e dagli altri che hanno letto il libro nella traduzione italiana. Solo la sottoscritta non può condividere questa opinione in quanto non ha riscontrato nulla di così eccezionale nella lingua, al punto che le è venuto il dubbio di aver letto una traduzione fatta male. Per fortuna anche Gela si è trovata in parte d'accordo con la sottoscritta e ha detto di aver fatto fatica ad entrare nella storia.
Altro aspetto che ha catturato l'attenzione è l'ambientazione. Le descrizioni di Venezia sono molto intense, in particolare Renato ha letto ad alta voce un passaggio che sottolinea la decadenza della città. Abbiamo potuto constatare però che soltanto chi ha avuto la fortuna di visitare la città (magari anche più volte) ha apprezzato in pieno questo aspetto. Ma comunque non è mancato chi si è discostato dalla visione di Mann, per esempio Patrizia M. dice che non trova Venezia così decadente come Mann la descrive.
Dopo che ognuno ha espresso il proprio parere, Helga ci ha raccontato alcuni episodi della vita di Mann legati a questo libro. Da alcune lettere scambiate con il fratello Heinrich, sembra che Thomas Mann avesse delle tendenze omosessuali che però non furono mai concretizzate. L’idea della storia narrata in questo libro è nata sulla base di eventi accaduti durante una vacanza a Venezia che Mann fece con la moglie nella primavera del 1911. Nell'albergo dove alloggiavano, c'era una famiglia polacca che aveva due figlie e un ragazzino di tredici anni straordinariamente attraente che attirò l'attenzione dello scrittore. Non arrivò a inseguirlo per tutta Venezia, ma il ragazzo lo affascinò, e pensava spesso a lui. Il ragazzo che sembra abbia ispirato il personaggio di "Tadzio" era in realtà il barone Wladyslaw Moes, il cui primo nome era di solito abbreviato in Wladzio o Adzio. Egli non sapeva che nel libro di Mann si parlasse di lui, ma lo scoprì quando vide la versione cinematografica di Visconti nel 1971.
Con questi "pettegolezzi" sulla vita di Mann si è conclusa la serata, l'appuntamento è per il 25 maggio con "Suite francese" di Irène Némirovsky.