Il prossimo incontro è fissato per mercoledì, 26 marzo 2014 ore 21
Il libro della serata sarà:
La tigre bianca di Aravid Adiga
E questo è il nostro programma di lettura per i mesi successivi:
• Aprile 2014: “Saltatempo” di Stefano Benni
• Maggio 2014: “Sostiene Pereira” di Antonio Tabucchi
• Giugno 2014: “Vicolo Cannery” di John Steinbeck
• Luglio 2014: PAUSA ESTIVA (nessun incontro)
• Agosto 2014: “Pimpì oselì” di Elena Gianini Belotti
• Settembre 2014: “La bambina che diceva sempre di si” di Maud Lethielleux
• Ottobre 2014: “La discarica” di Paolo Teobaldi
I nostri incontri sono aperti a tutti gli appassionati della lettura! Ci troviamo ogni ultimo mercoledì del mese (dicembre e luglio esclusi) nella Biblioteca comunale Carla Carloni di Ziano Piacentino. Chi è interessato a partecipare è invitato a presentarsi il giorno indicato alle ore 21 in biblioteca (situata all’ultimo piano delle Scuole Elementari di Ziano P.no – portone laterale sin.).
Per info scrivi a: gruppodiletturaziano@gmail.com
mercoledì 12 marzo 2014
martedì 11 marzo 2014
Incontro del 26.02.2014 – Animal
Eccoci giunti
al terzo titolo del nostro ciclo di autori indiani: ed Animal, di Indra Sinha, edito da Neri Pozza nel 2009, è stato a
detta di tutto il gruppo “la più indiana” di queste letture.
Animal vive in
un tugurio allo Schiaccianoci, sobborgo poverissimo di Khaufpur; è un ventenne bello,
intelligente, autoironico e… quadrupede: a seguito delle esalazioni venefiche
sprigionate da un’esplosione nella vicina fabbrica di pesticidi di proprietà
della Kampani, la colonna vertebrale di Animal ha infatti subito una graduale,
irreparabile deformazione quando ancora era un bambino. Senza arrendersi alla
sorte, Animal si autoesilia dal genere umano, scegliendo di aderire
perfettamente al soprannome che gli è stato affibbiato; non tarderemo,
tuttavia, a scoprire come quest’aspra rinuncia nasconda il desiderio
impronunciabile di tornare a stare in piedi, di essere riconosciuto come essere
umano e come tale amato.Il desiderio
inizia a farsi speranza il giorno in cui, casualmente, Animal incontra Nisha,
una ragazza che a causa della Kampani ha perso metà della sua famiglia, e che a
pretendere giustizia sta dedicando la propria vita, affiancata da Zafar,
generoso eroe del popolo, e sostenuta da suo padre Somraj, ex cantante di fama
i cui polmoni sono pure stati compromessi dalle esalazioni. Inoltre, le
speranze di Animal verranno nutrite dalla dottoressa Elli Barber, un’americana
che, nella diffidenza generale, apre proprio di fronte a casa di Somraj un
ambulatorio in cui si propone di curare gratuitamente le vittime del disastro.
Non ci
dilunghiamo oltre sui dettagli della trama che, pur non essendo affatto un
giallo, conserva una vena di suspence,
legata alla difficoltà – tutta reale - di distinguere nettamente il bene dal
male, di far coincidere coerentemente la bontà dei fini con quella dei mezzi.
Come qualcuno di noi ha lucidamente osservato, Zafar ed Elli rappresentano due
opposti approcci al problema della sofferenza delle persone: idealista il
primo, pragmatica l’altra – ma è difficile dire cosa sia meglio, di fronte a
un’ingiustizia immane, e a singole vite appese a un filo.
Dietro il
nome di fantasia “Kampani”si cela quello della Union Carbide, responsabile nel
1984 del disastro di Bhopal, di cui a sua volta “Kaufpur” è specchio romanzato
ma non troppo. Indra Sinha, nato a Bombay da padre indiano e madre inglese,
comprese l’enormità delle conseguenze di quell’incidente solo quando, alcuni
anni dopo, fu contattato da un comitato che chiese il suo aiuto per raccogliere
fondi per la creazione di una clinica gratuita per le vittime: fu allora che
germogliarono dentro di lui le premesse per la nascita di Animal e di tutti i
suoi compagni di viaggio.
A questo
proposito, Chiara ci ha sagacemente fatto notare come il titolo originale Animal’s People ponga evidentemente
l’accento sulla dimensione corale, sociale della vicenda, benché a raccontarla
in prima persona sia Animal, in un misto di hindi, d’inglese storpiato e del
francese di Ma Franci, la suora che lo ha allevato e che ora è lui ad accudire,
accogliendone con naturalezza gli apocalittici vaneggiamenti senili. La lingua
di Animal è sguaita, spietata, ironica ma anche poetica, e la sua voce
sfrontata risulta immancabilmente simpatica, mentre spinge a riflettere: questa
è stata l’opinione positiva ampiamente condivisa dal gruppo, che – a parte
Claudia - ha dunque perdonato all’autore quel poco di “Bollywood” cui non ha
saputo resistere nel tratteggiare, per esempio, alcuni personaggi, o in certe
repentine svolte della trama.
In diversi,
questa volta, non avevano letto il libro, così abbiamo potuto brindare al
Carnevale con tortelli, biscotti e spumante!
(Claudia per il Gruppo di Lettura)
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