Il prossimo incontro è fissato per mercoledì, 24 settembre 2014 ore 21.
Il libro della serata: "Pimpì oselì" di Elena Gianini Belotti.
E questo è il nostro programma di lettura per i mesi successivi:
• Ottobre 2014: “La bambina che diceva sempre di si” di Maud Lethielleux
• Novembre 2014: “La discarica” di Paolo Teobaldi
I nostri incontri sono aperti a tutti gli appassionati della lettura! ati della lettura!
Ci troviamo ogni ultimo
mercoledì del mese (dicembre e luglio esclusi) nella Biblioteca comunale
Carla Carloni Biblioteca comunale Carla Carloni di Ziano Piacentino.
Chi è interessato a partecipare è invitato a presentarsi il giorno
indicato alle ore 21 in biblioteca (situata all’ultimo piano delle
Scuole Elementari di
Ziano P.no – portone laterale sin.).
Per info scrivi a: gruppodiletturaziano@gmail.com
mercoledì 17 settembre 2014
martedì 9 settembre 2014
CENT’ANNI DI SOLITUDINE – incontro del 27.08.2014
“Cent’anni di solitudine”, il capolavoro del Premio Nobel
colombiano Gabriel Garcia Marquez, è uno dei libri più famosi e più importanti
della letteratura sudamericana (tradotto in 35 lingue e venduto in più di 35
milioni di copie in tutto il mondo). È la storia della famiglia Buendìa, sei
generazioni narrate in un arco temporale di cent’anni in una immaginaria
cittadina di nome Macondo, fantastica e irreale, immersa nella foresta
colombiana, sullo sfondo di un
drammatico isolamento e arretratezza. Lo stile di questo romanzo viene definito "realismo magico", la linea di
demarcazione fra vivi e morti è poco nitida, e ai vivi è dato il dono tragico
della chiaroveggenza. Le persone
spariscono (muoiono) e ritornano, gli avvenimenti si ripetono, la ciclicità della storia sembra
inevitabile.
La critica letteraria (quella ufficiale, accademica) di
solito da due possibilità di interpretazione di questo libro: C’è chi trova
riferimenti alla religione cattolica e legge la storia come arco tra Genesi (la
fondazione di Macondo) e Apocalisse (la sua distruzione). Altri critici
letterari interpretano la storia di Macondo come allegoria per la storia
dell’America Latina in generale: scoperta – guerre civili – imperialismo
(banane) – neoimperialismo (distruzione).
Non è un libro semplice, richiede attenzione e impegno. E
alcuni dei partecipanti del nostro GDL hanno trovato difficile la lettura.
Forse occorre disegnare l’albero genealogico
della famiglia Buendìa per non perdersi tra le generazioni, visto che i
nome dei protagonisti si assomigliano durante tutto l’arco dei cent’anno di
storia.
Alcuni di noi non sono riusciti a finire il libro. Chi si
era fermato a pagina 80 (dichiarando di non riprendere la lettura), chi era a
metà libro avendo però la voglia e la curiosità di andare avanti. La maggioranza
dei presenti però ha trovato “Cent’anni di solitudine” un romanzo grande, importante e bello. Renato l’ha
definito “una saga magnifica”, paragonandolo con “I Buddenbrook” di Thomas Mann. Gabriella,
che l’aveva già letto tanti anni fa e riletto con grande piacere adesso, ha
apprezzato soprattutto la grande capacità di Marquez (come degli scrittori
sudamericani in generale) di parlare per metafore. Patrizia M. (anche lei l’aveva
già letto 30 anni fa) ha definito “Cent’anni di solitudine” un romanzo “geniale, forse il libro più bello
che abbia letto in tutta la mia vita”. E anche per la sottoscritta non c’è dubbio
che il romanzo di Marquez è uno dei libri più affascinanti della letteratura
contemporanea, un libro che non dovrebbe
mancare in nessuna libreria seria.
(Helga, per il Gruppo di lettura)
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