mercoledì 6 maggio 2009

Incontro del 29.04.2009 - La valle dell'Eden

La serata, a dir la verità, è stata un po’ confusa e dispersiva (forse anche per mea culpa).
Pertanto, pur non essendo amante dell’ordine e della disciplina, suggerisco di adottare una qualche “misura cautelare” per la prossima volta, ma, come Seneca, ìndico solamente la strada e passo la palla ai più rigorosi.
Il libro in programma era La valle dell’Eden di John Steinbeck (opportunamente introdotto da Mariella la volta precedente). La discussione è stata piacevolmente interrotta da interessanti divagazioni (che spaziavano dalla Francia ai ricci e a morbi di vario genere) e deliziata dalla strepitosa torta di Emiliana. Vediamo se riesco a ricucire le fila…
Dunque, se non ricordo male, dei tredici presenti in quattro l’avevano già letto. Di questi quattro: due si sono dedicati ad altre amene letture, gli altri due l’hanno riletto con piacere. C’è poi chi l’ha preso in prestito con tutti i buoni propositi di questo mondo, senza, però leggerlo; chi avrebbe voluto prenderlo in prestito, ma non l’ha trovato; chi ha letto i primi capitoli; chi è arrivato quasi alla fine…l’unica ad aver intrapreso la lettura ex novo portandola termine, e con entusiasmo, è stata Patrizia.
La valle dell’Eden (Oscar nel 1962) si può considerare il compendio della carriera letteraria di Steinbeck, egli stesso afferma “Penso che tutto ciò che ho scritto è stato, in qualche modo, di preparazione a questo.”. Una saga familiare che vede come protagonisti non solo gli Hamilton (famiglia probabilmente ispirata a quella vera del nonno materno) e i Trask, ma anche la Salinas Valley, terra madre dello scrittore.
Il libro, o quanto meno l'idea del libro, ha entusiasmato tutti ed ha riscosso un gran successo, sicuramente per il linguaggio scorrevole, le vicende coinvolgenti e le descrizioni minuziose, ma soprattutto per l’approfondimento dei sentimenti, delle emozioni, dei pensieri, delle passioni e delle paure di ogni essere umano: un libro epico, le cui vicende scorrono davanti agli occhi del lettore come fotogrammi; la terra e i personaggi sembrano prender vita. Tutti hanno confermato l’ipotesi che Cathy fosse un mostro, e Adam, per chi ha letto il libro interamente, alla fine non è poi parso così buono come sembrava. Senza dubbio il personaggio che emerge più degli altri è proprio Cathy che, crudele e spietata, rimarrà mostro fino alla morte (se non altro era coerente).
Alla fine dell’incontro Patrizia ha introdotto il libro successivo Di là dal fiume e tra gli alberi di Hamingway di cui ha anche letto una breve biografia.
Concludo citando Steinbeck: “La cosa preziosa giace nello spirito individuale dell’uomo”.
A presto e buona lettura!

p.s. Chi va alla fiera del libro? Se tutto va bene, io dovrei essere a Torino da venerdì a domenica. Potremmo metterci d’accordo per fare il viaggio assieme e/o incontrarci direttamente là.

(Claudia per il gruppo di lettura)

3 commenti:

Helga ha detto...

Complimenti, Claudia, per il riassunto della serata su Steinbeck che era, come dici anche tu, "un po' confusa e dispersiva". Si vede che non basta più il mio martello per ristabilire "l'ordine teutonico" :)))))
Il gruppo è cresciuto molto in questi ultimi tempi (che è una cosa positiva secondo me) e 2 ore al mese oramai sono poche per parlare di tutto (e far parlare tutti). Ma sono fiduciosa che troviamo una soluzione. Al prossimo GDL forse ognuno di noi dovrebbe esporre le proprie idee/lamentele/proposte per gli incontri futuri. Mi piacerebbe anche sapere come si svolgono gli incontri negli altri Gruppi di Lettura (se qualcuno da "fuori" ci legge: aiutateci, consigliateci, scriveteci!!!).

Per tornare a Steinbeck: Io ho letto questo libro più di 30 anni fa (al liceo). E adesso l'ho riletto con grandissimo piacere. Entra sicuramente nella mia lista personale dei "libri più belli".

Per Torino: non so ancora se ci vado alla fiera del libro questa volta. Ti farò sapere *_^

Lorena ha detto...

Mi è spiaciuto molto non aver potuto partecipare alla discussione la volta scorsa, ma non ero riuscita a trovare il libro. In compenso, mi sono rifatta lo scorso weekend, leggendolo tutto d'un fiato; il libro mi è piaciuto molto per tutte le ragioniche Claudia ha elencato . Era scorrevole, appassionante ed emozionante. Per quanto riguarda le interruzioni, forse potremmo darci una regola per cui per un'ora facciamo le persone serie e parliamo del libro in oggetto di volta in volta, e per l'altra ora mangiamo, beviamo e divaghiamo! Ma non so se e per quanto possa funzionare... Voi che ne pensate?

A presto
Lorena

Maria Teresa ha detto...

Io avevo letto il libro alle superiori (avevo dovuto fare la tesina su Steinbeck da portare all'esame di maturità) e non l'ho riletto, quindi anch'io non ho tanto partecipato alla discussione perché mi ricordavo la storia in generale ma non i dettagli. Ricordo anche che non era stata proprio una lettura leggera quindi complimenti a Lorena che è riuscita a leggerlo "tutto d'un fiato".