Sabato 9 aprile alcuni membri del Gruppo di lettura si sono messi in viaggio. Questa volta sulle tracce di Alessandro Manzoni. Siamo arrivati a Lecco alle 10 del mattino e abbiamo iniziato il nostro percorso dalla villa del Caleotto in cui Manzoni trascorse parte della sua giovinezza e dove scaturì la trama dei "Promessi Sposi". La villa è facilissima da raggiungere seguendo le indicazioni per il centro città. Si può lasciare l'auto nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale Meridiana che è gratuito e si trova a due passi dalla villa. L'ingresso alla villa costa € 5,00 e dura circa un'ora, di cui 20 minuti vengono occupati dalla visione di un filmato sulla vita dello scrittore e la storia della casa. A piano terra ci sono delle stanze arredate e affrescate, teche contenenti oggetti appartenuti allo scrittore (tra cui anche la sua culla), varie edizioni vecchissime delle sue opere e i costumi usati nel film prodotto anni fa dalla Rai. Molto bello il plastico che mostra com'era la zona all'epoca del Manzoni. Al secondo piano della villa c'è la pinacoteca comunale che comprende quadri di epoca manzoniana oppure ispirati alle sue opere, ma anche sculture e dipinti di arte contemporanea, mentre nelle scuderie vengono ospitate delle mostre temporanee (per le quali però bisogna pagare un biglietto a parte). Gli ultimi due ambienti visitabli sono la cappella, dove è sepolto il padre di Manzoni, e le cantine. Una volta terminata la visita della casa siamo ripassati alla reception e ci siamo fatti dare una piantina della città dove sono indicate per bene tutte le tappe dell'itinerario manzoniano. Dalla villa ci siamo diretti a Pescarenico (unica località il cui nome compare nei Promessi sposi), ex borgo di pescatori sulla riva del fiume Adda. Dalla villa è un km a piedi ma non vale la pena di prendere la macchina perché non si trovano molti parcheggi. Pescarenico è un classico borgo con le strade strette, le case appiccicate una all'altra, le barche attraccate. Lì ci sono due ristoranti moderni sulla piazzetta e la Trattoria Vecchia Pescarenico che è nascosta nelle viette, ma se non prenoti prima non mangi! Noi abbiamo mangiato una pizza in uno dei ristoranti sulla piazza Era, poi abbiamo proseguito a piedi verso la chiesa parrocchiale di Pescarenico (ex chiesa del convento dei frati cappuccini) che si suppone sia stata presa come ispirazione per la chiesa di Fra Cristoforo. All'interno, in una delle cappelle sulla sinistra c'è un altare che contiene statuette in cera del 1600 raffiguranti vari episodi della vita di Gesù e alcuni santi. Sulla piazza antistante la chiesa è visibile un ossario contenente i resti dei frati morti di peste. Lì termina la prima parte dell'itinerario, per proseguire è necessario prendere l'auto, perché gli altri luoghi manzoniani si trovano nei rioni alti della città. Lì si trovano la presunta chiesa di Don Abbondio (oggi chiesa dei Santi Vitale e Valeria) che era chiusa, la presunta casa di Lucia (edificio privato e non visitabile, si può solo ammirare il portone d'ingresso sovrastato da un affresco cinquecentesco in pessimo stato e la targa che lo indica come luogo manzoniano) e il palazzotto di Don Rodrigo. Quest'ultimo però dopo un lungo girovagare non lo abbiamo trovato e ci siamo arresi. La pecca infatti è che, a parte la villa, nessuno degli altri luoghi è segnalato con i cartelli stradali marroni, quindi è difficile trovarli. Inoltre era una giornata caldissima e e forse è anche per quello che alla fine ci siamo stancati di girare. Come ultima tappa abbiamo fatto un giro a piedi nella parte più centrale e più movimentata di Lecco lungo le rive del lago.
Ecco alcune foto:
La facciata della casa

La targa

Renato, Helga, Elena, Gela

Maria Teresa

Dettagli del borgo di Pescarenico

La presunta casa di Lucia

Un po' di relax sulle rive del lago:

Un servizio fotografico più esteso lo trovate qui:
http://www.flickr.com/photos/mt1974_photography/sets/72157626370991791/