giovedì 14 aprile 2011

Itinerario Manzoniano - 9 aprile 2011

Sabato 9 aprile alcuni membri del Gruppo di lettura si sono messi in viaggio. Questa volta sulle tracce di Alessandro Manzoni. Siamo arrivati a Lecco alle 10 del mattino e abbiamo iniziato il nostro percorso dalla villa del Caleotto in cui Manzoni trascorse parte della sua giovinezza e dove scaturì la trama dei "Promessi Sposi". La villa è facilissima da raggiungere seguendo le indicazioni per il centro città. Si può lasciare l'auto nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale Meridiana che è gratuito e si trova a due passi dalla villa. L'ingresso alla villa costa € 5,00 e dura circa un'ora, di cui 20 minuti vengono occupati dalla visione di un filmato sulla vita dello scrittore e la storia della casa. A piano terra ci sono delle stanze arredate e affrescate, teche contenenti oggetti appartenuti allo scrittore (tra cui anche la sua culla), varie edizioni vecchissime delle sue opere e i costumi usati nel film prodotto anni fa dalla Rai. Molto bello il plastico che mostra com'era la zona all'epoca del Manzoni. Al secondo piano della villa c'è la pinacoteca comunale che comprende quadri di epoca manzoniana oppure ispirati alle sue opere, ma anche sculture e dipinti di arte contemporanea, mentre nelle scuderie vengono ospitate delle mostre temporanee (per le quali però bisogna pagare un biglietto a parte). Gli ultimi due ambienti visitabli sono la cappella, dove è sepolto il padre di Manzoni, e le cantine. Una volta terminata la visita della casa siamo ripassati alla reception e ci siamo fatti dare una piantina della città dove sono indicate per bene tutte le tappe dell'itinerario manzoniano. Dalla villa ci siamo diretti a Pescarenico (unica località il cui nome compare nei Promessi sposi), ex borgo di pescatori sulla riva del fiume Adda. Dalla villa è un km a piedi ma non vale la pena di prendere la macchina perché non si trovano molti parcheggi. Pescarenico è un classico borgo con le strade strette, le case appiccicate una all'altra, le barche attraccate. Lì ci sono due ristoranti moderni sulla piazzetta e la Trattoria Vecchia Pescarenico che è nascosta nelle viette, ma se non prenoti prima non mangi! Noi abbiamo mangiato una pizza in uno dei ristoranti sulla piazza Era, poi abbiamo proseguito a piedi verso la chiesa parrocchiale di Pescarenico (ex chiesa del convento dei frati cappuccini) che si suppone sia stata presa come ispirazione per la chiesa di Fra Cristoforo. All'interno, in una delle cappelle sulla sinistra c'è un altare che contiene statuette in cera del 1600 raffiguranti vari episodi della vita di Gesù e alcuni santi. Sulla piazza antistante la chiesa è visibile un ossario contenente i resti dei frati morti di peste. Lì termina la prima parte dell'itinerario, per proseguire è necessario prendere l'auto, perché gli altri luoghi manzoniani si trovano nei rioni alti della città. Lì si trovano la presunta chiesa di Don Abbondio (oggi chiesa dei Santi Vitale e Valeria) che era chiusa, la presunta casa di Lucia (edificio privato e non visitabile, si può solo ammirare il portone d'ingresso sovrastato da un affresco cinquecentesco in pessimo stato e la targa che lo indica come luogo manzoniano) e il palazzotto di Don Rodrigo. Quest'ultimo però dopo un lungo girovagare non lo abbiamo trovato e ci siamo arresi. La pecca infatti è che, a parte la villa, nessuno degli altri luoghi è segnalato con i cartelli stradali marroni, quindi è difficile trovarli. Inoltre era una giornata caldissima e e forse è anche per quello che alla fine ci siamo stancati di girare. Come ultima tappa abbiamo fatto un giro a piedi nella parte più centrale e più movimentata di Lecco lungo le rive del lago.


Ecco alcune foto:


La facciata della casa


La targa


Renato, Helga, Elena, Gela


Maria Teresa


Dettagli del borgo di Pescarenico








La targa fuori dalla chiesa del ex convento dei frati, presunta chiesa di Fra Cristoforo


Elena davanti alla teca contenente i resti dei frati morti di peste nel 1600


La taga fuori dalla chiesa dei Santi Vitale e Valeria, presunta chiesa di Don Abbondio


La presunta casa di Lucia


Un po' di relax sulle rive del lago:



Un servizio fotografico più esteso lo trovate qui:
http://www.flickr.com/photos/mt1974_photography/sets/72157626370991791/




4 commenti:

Helga ha detto...

Ok, lo confesso: non avendo fatto le scuole in Italia conosco solo in parte i Promessi Sposi. Ma adesso, dopo la nostra gita sulle tracce di Renzo e Lucia (pardon, di Manzoni) non ho più scuse, leggerò anch’io questo libro fondamentale per la lingua italiana (almeno ci proverò :-).
Era una bellissima giornata, con un caldo sole primaverile, una simpatica, allegra compagnia ed uno stupendo paesaggio (bellissimo il lago, grandioso il Monte Resegone). Peccato che Lecco è diventata, in questi ultimi decenni, una città molto rumorosa e puzzolente, con un’espansione urbanistica enorme e degli edifici postmoderni veramente orribili.
Guardando le belle foto su questo blog si può ancora intuire come deve essere stata Lecco ai tempi di Manzoni. Ma i romantici angoli di Pescarenico e le tranquille vedute sul lago che Maria Teresa ed Elena hanno fotografato sabato scorso non sono facili da trovare, tra tutti questi palazzoni in vetro, accaio e cemento armato che oggi dominano la città.
Villa Manzoni è bella, questo è vero. Ma l’edificio è in uno stato pietoso, pieno di crepe e infiltrazioni, in una sala c’è persino un’impalcatura con tubi di metallo per tenere su il soffitto. Il parco (o quel poco che ne è rimasto) non è visitabile.
La Villa è facile da raggiungere, vero anche questo. Ma soprattutto perché si trova su una delle strade più trafficate di Lecco. Difficile non vederla ai bordi di un’enorme rotonda a 2 corsie (che attraversare a piedi comporta seri rischi per la vita!).
Per il resto è un’avventura cercare i “luoghi Manzoniani”: Non ci sono indicazioni, non ci sono percorsi. Sembra che ai Lecchesi non importi molto di Manzoni e dei suoi Promessi Sposi, e ancora meno dei visitatori come noi che sono venuti nella loro città per vedere quei luoghi che quasi 2 secoli fa hanno ispirato Manzoni a scrivere il suo grande romanzo storico. Peccato!!!

Maria Teresa ha detto...

Devo ammettere anch'io che Lecco come città non mi è piaciuta, ma ho trovato davvero caratteristico il borgo di Pescarenico. Rimane un po' isolato, lontano dal centro, dal traffico e dalla confusione, è un posto rilassante. Guardando il plastico che c'è in casa Manzoni si riesce bene a fare il confronto su com'era la zona all'epoca e com'è adesso. C'è un abisso di differenza!
Comunque in generale la gita mi è piaciuta molto, la compagnia era ottima e spero che presto si possa organizzare qualcos'altro.

Helga ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Helga ha detto...

Scusate! Il commento precedente (eliminato) era il mio che ho tolto perché era la risposta ad un commento di MT in un altro post (ho fatto un po' di confusione:)))
Anche a me è piaciuta molto la gita e spero tanto che riusciamo ad organizzare un'andata a Venezia in autunno (sulle orme di Thomas Mann e Ernest Hemingway)