mercoledì 11 giugno 2014

SOSTIENE PEREIRA – Incontro del 28.05.2014

“Sostiene Pereira” di Antonio Tabucchi ha convinto tutti i presenti all’ultimo incontro del nostro GDL (almeno quelli che l’hanno letto). Eppure il titolo, diceva una lettrice, “lì per lì non invoglia moltissimo”. Anche altri inizialmente erano un pochino disturbati da quel insistente “sostiene” che crea l’atmosfera di una specie di confessione, di una deposizione e testimonianza minuziosa che Pereira fa all’autore del romanzo, per creare autenticità. Un trucco letterario? Sicuramente. Ma in ogni caso un trucco molto ben riuscito che velocemente affascina il lettore.
“Sostiene Pereira”  racconta un periodo tragico della storia europea.  I fatti so svolgono in un solo mese,  nell’agosto del 1938, sullo sfondo della dittatura portoghese (Salazar ha appena preso il potere). Nella vicina Spagna infuria la guerra civile, il generale Francisco Franco viene aiutato dai fascisti italiani e i nazisti tedeschi.
In questo mese d’estate la vita del dott. Pereira, redattore culturale di un insignificante quotidiano cattolico, viene completamente sconvolta. Pereira all’inizio del racconto è un personaggio mediocre, letargico e triste: un vedovo obeso e apolitico che per solitudine parla con la foto della moglie defunta, mangia solo omelette con le erbe aromatiche al bar dell’angolo, beve litri e litri di dolcissima limonata, è innamorato degli autori francesi del ‘800 e non è per niente informato (nonostante la sua professione di giornalista) di quello che sta succedendo nel mondo intorno a lui.  Ma un giorno incontra  Monteiro Rossi, un giovane laureato in filosofia a cui affida il compito di scrivere “coccodrilli” (necrologi anticipati di personaggi celebri ancora in vita) per il suo giornale. Quello che Pereira non sa (o almeno non si aspetta): Monteiro Rossi è uno spirito rivoluzionario, coinvolto nella resistenza portoghese e anche in quella spagnola.  In Pereira si svegliano sentimenti quasi paterni per questo giovane, e forse vede in lui anche i suoi stessi ideali che ha sepolto da molto tempo. Fatto è che aiuta Monteiro Rossi con i suoi soldi, ma non solo. Mentre il giovane scivola sempre di più nella ribellione contro il regime fascista anche Pereira prende consapevolezza di quello che lo circonda: violenza, intimidazione, censura.
Secondo Renato “Sostiene Pereira” è il libro più bello di Tabucchi, Claudia lo trova elegante e poetico, Michela tenero e commovente, Patrizia P. era presa dal riscatto e risveglio intellettuale (e non solo) del vecchio giornalista e tutti noi eravamo affascinati dalla “confederazione delle anime”, concetto espresso da un altro personaggio chiave di questo libro: il dottor Cardoso, medico di una clinica talassoterapica che spiega a Pereira una teoria di psicologi francesi. Secondo questa teoria ogni persona non ha una sola anima ma una confederazione di anime su cui ne domina una, un io egemone; talvolta può accadere che una nuova anima (un nuovo io egemone) prenda il sopravvento, determinando così una vera e propria metamorfosi; l'inquietudine di Pereira, gli spiega Cardoso, potrebbe essere quindi il preludio di un grande cambiamento.
E in effetti, alla fine del racconto anche in Pereira prende il sopravvento una nuova anima: il pigro, abitudinario intellettuale Pereira si trasforma in oppositore del regime. Una specie di anti-eroe, che-  nonostante tutte le sue contraddizioni interne -  ha affascinato tanto lettrici e lettori del nostro GDL.
(Helga, per il Gruppo di lettura)


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