mercoledì 3 dicembre 2014

LA DISCARICA - incontro del 26 novembre 2014



“La discarica” di Paolo Teobaldi racconta la storia di Tizio, uomo mite e tranquillo di mezza età, che quasi temporaneamente si trova davanti alla fine del suo matrimonio e della sua carriera da professore di provincia.  Il protagonista  inizia a “fare ordine”, ad eliminare tutte le cose che la moglie Lia ha accumulato in trent'anni di matrimonio, le tracce che ha lasciato nella sua casa e nella sua vita. Tizio comincia a capire quanto la convivenza di due persone è influenzata dalle cose che le circondano. E proprio quando finisce la sua “pulizia liberatoria”, Tizio viene a sapere del suo trasferimento forzato agli impianti della Nettezza Urbana. Dopo un periodo sui camion per la raccolta della spazzatura viene promosso a dirigente di una discarica. E lì vuole realizzare un progetto innovativo: una specie di archeologia dei rifiuti, una mostra delle cose che venivano buttate via negli anni e decenni passati, perché secondo Tizio testimoniano in modo molto eloquente la storia della società e lo sviluppo della nazione ....

L’argomento in se incontrava molto interesse tra i partecipanti del nostro GDL. Ma lo svolgimento della storia, la realizzazione, il modo di scrivere di Teobaldi hanno lasciato perplessi più della metà del gruppo. 

Già il titolo e anche la copertina non erano molto “attraenti”, dicevano alcuni. Ma soprattutto i lunghissimi elenchi nella prima parte del libro, con tutti quegli oggetti che Tizio eliminava dal frigorifero, dalla dispensa, dal garage ecc.  risultavano “noiosi” e “assurdi” alla maggior parte dei presenti. “Sembrava una lezione di ripasso di come fare i mestieri in casa” era uno dei commenti. In diversi non hanno superato questi elenchi e hanno abbandonato la lettura prima di metà libro, altri l’hanno letto tutto ma in modo “diagonale”, saltando molte pagine per vedere dove andava a parare. 

Ma c’erano anche alcuni membri del gruppo a cui “è piaciuto tantissimo” il libro di Teobaldi, il suo modo di scrivere e la “ricchezza di linguaggio”.   Loro trovavano la storia “allegra” e “positiva”, erano affascinati da questo “saggio sulla vita degli oggetti”  e dal fatto che “gli oggetti raccontano della vita delle persone”. Il protagonista Tizio veniva visto da loro come “eroe positivo”, come “uomo gentile e puro che reagisce bene agli avvenimenti difficili della sua vita”. Qualcuno sperava persino che “uno così venisse a casa mia a eliminare le cose che accumuliamo e che non ci servono più”.

La discussione quindi anche questa volta era veramente vivace e interessante. E come faceva notare una delle presenti: attraverso i nostri commenti e le nostre critiche ai vari libri di turno impariamo sempre di più a capirci e a conoscerci. Effetto “collaterale” e sicuramente molto positivo di un Gruppo di lettura…

(Helga, partecipante del GDL CoLibri)

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