domenica 7 febbraio 2016

Incontro di mercoledì 3 febbraio 2016 - La figlia perfetta


Ed eccoci arrivati ad un altro romanzo del nostro ciclo "tra le culture...":
"La figlia perfetta" della scrittrice americana Anne Tyler. Il titolo italiano, e in questo punto eravamo tutti d'accordo durante l'incontro in biblioteca, è molto fuorviante. Perché il tema centrale non è "la figlia" (o le figlie, visto che ce ne più di una). Molto più precisi sono "Digging to America" (titolo originale in inglese) e anche "Der Tag der Ankunft" (titolo in tedesco, Ankunft=arrivo). Perché tutta la storia inizia in un aeroporto americano (Baltimora), dove si incontrano due famiglie che aspettano le bambine coreane che loro hanno appena adottato.

Sono due famglie molto diverse tra di loro. Ci sono i Donaldson, americani d.o.c., politically correct quasi fino alla nausea. E ci sono i Yazdan, immigrati iraniani di seconda generazione con una grande voglia di integrarsi. E nonostante le differenze culturali nasce una specie di amicizia tra di loro. Un'amicizia piena di rituali, di buona volontà ma anche di molte incomprensioni. 

Come al solito Anne Tyler racconta in modo pacato, poco spettacolare, spesso un pò ironico la quotidianità e le "piccole cose" che succedono nelle famiglie americane. 

I giudizi dei partecipanti all'incontro del GDL erano molto diversi, e andavano da un "mi è piaciuto tantissimo" fino a "un libro noioso" e persino "un libro da ombrellone"
In un punto almeno eravamo d'accordo: uno dei personaggi più belli e più interessanti di tutto il romanzo è Maryam, la nonna iraniana che anche dopo 40 anni in America non si sente veramente parte del paese in cui vive...

A parte i giudizi dei singoli sulla validità letteraria del romanzo, "La figlia perfetta" è soprattutto un libro sull'immigrazione e sull'integrazione. E in quanto tale è di grande attualità ed è riuscito a coinvolgerci in una discussione animata ed interessante.  

(Helga, membro del Gruppo di Lettura CoLibri)

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