lunedì 11 luglio 2016

Incontro di mercoledì 29 giugno 2016 - La masseria delle allodole



Avevamo deciso mesi  fa di leggere questo libro, senza sapere che l’argomento potesse diventare molto  “attuale” (vedi il viaggio del Papa in Armenia e la recente disputa politico/diplomatica Berlino-Ankara sul riconoscimento ufficiale del “genocidio degli Armeni” da parte del parlamento tedesco). 

“La masseria delle allodole” di Antonia Arslan ci racconta, appunto, la persecuzione e l’annientamento sistematico del popolo armeno da parte dei turchi. Lo sterminio (quasi 2 milioni di morti) inizia nel 1915, e l’autrice ce lo racconta attraverso ricordi della propria famiglia. La Arslan è di origini armene, e la “masseria delle allodole” fu la casa sulle colline in Anatolia dove gran parte della sua famiglia venne trucidata. Seguì una lunga odissea, una marcia disperata e spesso mortale attraverso il deserto. Fame, sete, stupri, violenza di tutti i tipi sui profughi furono all’ordine del giorno. In pochi arrivarono vivi ad Aleppo in Siria, e ancora meno riuscirono ad imbarcarsi verso occidente per raggiungere i loro parenti partiti anni indietro.

Prima di aver letto “La masseria delle allodole” la maggior parte di noi del GDL sapeva pochissimo di questo genocidio, il primo ma purtroppo non l’ultimo del secolo scorso. E durante il nostro incontro in biblioteca tutti i presenti si sono dichiarati “molto contenti” di aver letto il libro della Arslan. Eppure: A nessuno di noi è piaciuto lo stile della scrittrice. Chi chiamava la sua prosa “poco coinvolgente e noiosa”, chi “asciutta e distaccata” e chi persino “semplice e infantile”. 

Resta il fatto che “La masseria delle allodole” ci ha comunque incentivato a discutere sulle atrocità e le follie del genere umano. Ci ha fatto venire voglia di approfondire l’argomento, di leggere altri libri sulla storia degli Armeni. E a tutti noi è apparso assolutamente “assurdo” (per non dire altro) la presa di posizione della Turchia moderna di Erdogan nel negare l’accaduto e protestare a gran voce contro l’espressione “genocidio”…

Ci rivediamo a fine agosto con “Seppellite il mio cuore a Wounded Knee”. Buona lettura e buone vacanze!!!
(Helga, partecipante al GDL CoLibri)

1 commento:

Helga ha detto...

Ripensando, c'è un'errore nel mio testo qui sopra. Lo sterminio degli Armeni non era il primo genocidio del secolo scorso. Il primo l'avevano commesso i tedeschi in Namibia (all'epoca una loro colonia) tra il 1904 e il 1908 contro i popoli Herero e Nama. Il Bundestag ha ufficialmente riconosciuto la colpa e adesso il governo Merkel si è anche "scusato" con la Namibia (per quel che serve....)