mercoledì 16 novembre 2016

Incontro di mercoledì 26 ottobre 2016 - Ragazzo negro



Per il mese di ottobre, abbiamo fatto un’incursione negli Stati Uniti della prima metà del secolo: ad accompagnarci, ancora una volta uno scritto ampiamente autobiografico, Ragazzo negro di Richard Wright, scritto nel 1945.

Il romanzo ripercorre la vita dell’autore dall’infanzia, negli Stati Uniti del Sud, alle soglie dell’età adulta, quando – dopo svariate vicissitudini – decide di partire per il Nord, per cercare maggiori opportunità per sé e per la sua famiglia. 

Ben scritto e ben tradotto, nella storica edizione Einaudi, il racconto di Wright tratteggia in maniera sottile e profonda quello che è stato il razzismo nell’America di inizio secolo: non solo i divieti, le umiliazioni, i pestaggi gratuiti ed impuniti dei neri, ma anche il tentativo dei bianchi di controllarne i pensieri, i desideri e le ambizioni. 

Cresciuto in una famiglia umile, con una zia e una nonna di religiosità bigotta, il giovane Richard è spinto a desiderare e cercare di più solo dalla propria indole e dalla propria intelligenza; le stesse, lo spingono al limite dell’imprudenza: come gli dice un amico, “Tu in presenza dei bianchi ti comporti come se non sapessi che sono bianchi. E loro lo vedono”. D’altra parte, è proprio grazie ad un collega bianco che Richard potrà, col sotterfugio, accedere ad una biblioteca e nutrirsi avidamente degli autori americani a lui contemporanei, potendo comprendere pienamente quel che fino ad allora ha “solo” sperimentato.

Quando il protagonista deciderà di lasciare il Sud, dovrà fingere – per le ragioni di cui sopra - con il suo datore di lavoro di dover supinamente seguire la madre malata; è qui che il romanzo termina, ma sappiamo che Wright si trasferì a Parigi negli anni ’40, dove farà amicizia con Sartre e Camus, acquisendo poi la cittadinanza.

La lettura ha offerto spunti per riflettere su quanto siano o non siano cambiate le forme del razzismo negli USA di oggi, suggerire confronti con letture e film come The help e A spasso con Daisy. C’è stato spazio anche per una sbrisolona, un goccio di vino e scambi di opinione sul recente Nobel assegnato a Bob Dylan e sull’imminente referendum costituzionale.
(Claudia, per il Gruppo di Lettura CoLibri)

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