giovedì 27 aprile 2017

Incontro del 26-04-2017 - Il peso dell'acqua

Il libro della scrittrice americana Anita Shreve racconta la storia di Jean, una fotografa, che giunge sull'isola di Smuttynose al largo della costa del Maine e del New Hampshire, insieme al marito, alla figlioletta, e al cognato con la fidanzata, per realizzare un servizio per una rivista. Per puro caso Jean trova in biblioteca il memoriale di Maren, una donna sopravvissuta a un evento cruento avvenuto sull'isola alla fine dell'800.
Il romanzo è dunque diviso in due parti: il presente, raccontato dal punto di vista di Jean e il passato raccontato in prima persona dal punto di vista di Maren.
L'omicidio di due donne norvegesi nel 1873 è un fatto di cronaca, quindi la scrittrice ha unito eventi realmente accaduti ad altri di pura fantasia. 
L'idea era buona ma il libro non ci ha convinti. 
Entrambe le storie sono poco approfondite, i personaggi hanno poco spessore, il finale inutilmente crudele, lo stile poco coinvolgente.
Nella versione originale le due storie sono presentate usando due registri linguistici diversi, differenza che non è stata mantenuta nella traduzione italiana, ed è sicuramente un punto a suo sfavore. 
Abbiamo provato a dare un senso a questo libro cercando delle similitudini (un po' stiracchiate) tra le due storie e cercando di capire il perché di questo titolo. Qualcuno ha ipotizzato che si riferisse al fatto che le protagoniste delle due storie avessero entrambe "un peso", un fardello da portare, qualcun altro che si riferisse al peso dell'acqua sul corpo della bambina annegata, qualcun altro ha invece tirato fuori addirittura il principio di Archimede.
Il libro era stato proposto per la sua ambientazione "insolita", ma anche le descrizioni dei luoghi sono state deludenti.

Ci rivediamo il mese prossimo, con il romanzo islandese L'eccezione di Auður Ava Ólafsdóttir.

(Maria Teresa per il Gruppo di lettura).

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