lunedì 3 novembre 2008

Incontro di mercoledì 29 ottobre - Il libro dell'inquietudine

Nell'incontro di ottobre il nostro Giro d'Europa ha fatto tappa in Portogallo con "Il libro dell'inquietudine" di Fernando Pessoa, una specie di diario esistenziale o meglio una "autobiografia senza fatti" come la definisce il semieteronomo Bernardo Soares. Tutti e nove i partecipanti all'incontro hanno trovato qualcosa di positivo in questo "diario" in quanto decisamente scritto bene, molto riflessivo e poetico anche se ad un certo punto diventa abbastanza ripetitivo per i contenuti. Pessoa riesce ad esprimere attraverso Soares le proprie emozioni in modo così profondo che il lettore riesce spesso ad identificarvisi. Quattro partecipanti sono riusciti a leggere tutte le riflessioni contenute ne "Il libro dell'inquietudine" in modo sistematico e continuativo, mentre gli altri hanno preferito leggere i pensieri di Soares senza un ordine preciso ma lasciandosi guidare dall'istinto della lettura. Sicuramente tutti i lettori hanno sentito l'esigenza di sottolineare numerosi passi del libro per poterne catturare meglio le emozioni e impressioni. Per molti è stata una lettura sicuramente piacevole ma altrettanto impegnativa che non avrebbero mai affrontato spontaneamente. L'incontro è stato anche allietato da ottimo cioccolato francese e gustosi cioccolatini.......che naturalmente sono stati apprezzati da tutti! (Michela per il Gruppo di lettura)

4 commenti:

Helga ha detto...

IL LIBRO DELL’INQUIETUDINE
Non è facile per me dare un “giudizio” su questo libro. Perché non è assolutamente il mio genere. Non leggo spesso le poesie, e “Il libro dell’inquietudine” secondo me è una specie di libro di poesie (anche se in forma diversa). Direi che è scritto molto bene, anche se dopo un po’ diventa troppo ripetivo, ho cominciato ad annoiarmi e anche ad arrabbiarmi col protagonista (scherzo!). Mi spiego: Fernando Soares (Pessoa) ci descrive in tutti i modi possibili (e anche molto belli) la sua depressione, il suo star male nella sua città (Lisboa), nella sua strada, al suo posto di lavoro. Mi da l’impressione però che tutto sommato questa depressione è la sua dimensione preferita, gode di star male, non fa niente per cambiare la situazione, anzi ha paura di fare qualsiasi tentativo per cambiarla. E si sente anche superiore agli altri, al lavoro, in trattoria ecc. Come ha detto una partecipante mercoledì sera durante il nostro incontro: “Pessoa ha descritto su quasi 300 pagine quello che poteva descrivere anche su 2 pagine, la sua depressione – ma l’ha descritta molto, molto bene. “ Sono d’accordo.
Mio bilancio personale: Sono contenta di aver letto questo libro (almeno in parte – non l’ho letto cronologicamente ma un po’ qua e la’), ma sicuramente non è un libro che rileggerò una seconda volta.

LaFotografatrice ha detto...

ciao a tutti, che dire...
"Il libro dell'inquietudine" (che io non ho letto interamente, ma saltando qui e la tra le pagine) è un libro molto particolare, tutti eravamo d'accordo sul fatto che fosse una specie di raccolta di poesie in forma di prosa... lui è davvero un poeta, ci sono certe frasi che lasciano senza parole, per profondità, ci si immedesima per forza in qualcuna delle sue sensazioni...certo è molto ripetitivo e fa quasi arrabbiare davvero perchè si lamenta ma alla fine da l'idea che in fondo sia felice di quello che ha, sono felice di aver avuto la possibilità di almeno conoscere pessoa, finirò il libro sicuramente. alla prossima.

Helga ha detto...

Era comunque una bella serata. Per me forse la più bella e la più intensa da quando esiste il nostro GDL (e 3 anni non sono pochi!). Alla prossima ! :)

Anonimo ha detto...

Io sono una di quelli che il libro lo ha letto tutto. Ci ho messo circa 3 mesi. Lo tenevo sulla scrivania in ufficio e ogni giorno leggevo un paio di pagine durante la pausa pranzo. In questo modo non mi ha stufata anzi, mi è piaciuto un sacco perché è scritto veramente bene.