“La discarica” di Paolo Teobaldi racconta la storia di
Tizio, uomo mite e tranquillo di mezza età, che quasi temporaneamente si trova
davanti alla fine del suo matrimonio e della sua carriera da professore di
provincia. Il protagonista inizia a “fare ordine”, ad eliminare tutte le cose che la moglie Lia ha accumulato in trent'anni di matrimonio, le tracce che ha lasciato nella sua casa e
nella sua vita. Tizio comincia a capire quanto
la convivenza di due persone
è influenzata dalle cose che le circondano. E proprio quando finisce la
sua “pulizia liberatoria”, Tizio viene
a sapere del suo trasferimento forzato agli impianti della Nettezza Urbana. Dopo un periodo sui camion per la
raccolta della spazzatura viene promosso a dirigente di una discarica. E lì vuole realizzare un
progetto innovativo: una specie di archeologia
dei rifiuti, una mostra delle cose che venivano buttate via
negli anni e decenni passati, perché secondo Tizio testimoniano
in modo molto eloquente la storia della società e lo
sviluppo della nazione ....
L’argomento in se incontrava molto interesse tra i partecipanti
del nostro GDL. Ma lo svolgimento della storia, la realizzazione, il modo di
scrivere di Teobaldi hanno lasciato perplessi più della metà del gruppo.
Già il titolo e anche la copertina non erano molto “attraenti”,
dicevano alcuni. Ma soprattutto i lunghissimi elenchi nella prima parte del
libro, con tutti quegli oggetti che Tizio eliminava dal frigorifero, dalla
dispensa, dal garage ecc. risultavano “noiosi”
e “assurdi” alla maggior parte dei presenti. “Sembrava una lezione di ripasso
di come fare i mestieri in casa” era uno dei commenti. In diversi non hanno superato
questi elenchi e hanno abbandonato la lettura prima di metà libro, altri l’hanno
letto tutto ma in modo “diagonale”, saltando molte pagine per vedere dove
andava a parare.
Ma c’erano anche alcuni membri del gruppo a cui “è piaciuto
tantissimo” il libro di Teobaldi, il suo modo di scrivere e la “ricchezza di
linguaggio”. Loro trovavano la storia “allegra” e “positiva”,
erano affascinati da questo “saggio sulla vita degli oggetti” e dal fatto che “gli oggetti raccontano della
vita delle persone”. Il protagonista Tizio veniva visto da loro come “eroe
positivo”, come “uomo gentile e puro che reagisce bene agli avvenimenti
difficili della sua vita”. Qualcuno sperava persino che “uno così venisse a
casa mia a eliminare le cose che accumuliamo e che non ci servono più”.
La discussione quindi anche questa volta era veramente
vivace e interessante. E come faceva notare una delle presenti: attraverso i
nostri commenti e le nostre critiche ai vari libri di turno impariamo sempre di
più a capirci e a conoscerci. Effetto “collaterale” e sicuramente molto
positivo di un Gruppo di lettura…
(Helga, partecipante del GDL CoLibri)