giovedì 4 novembre 2010

Incontro del 27-10-2010 - Scarpe italiane

All'incontro di ottobre abbiamo discusso di "Scarpe italiane" dello scrittore svedese Henning Mankell. Libro relativamente recente (pubblicato nel 2006) e fino ad ora sconosciuto alla maggior parte di noi. Per mesi e mesi è rimasto sullo scaffale dei nuovi arrivi in biblioteca senza che nessuno lo notasse. Menomale che Renato ha avuto la bella idea di proporcelo come libro del mese. È piaciuto a tutti ed è talmente ricco di personaggi e di situazioni che ha fornito tantissimi spunti di discussione. Ci siamo soffermati a lungo a discutere sui personaggi e sulle loro azioni, sul gelo che regna nel luogo in cui si svolgono le vicende e nell'animo dei personaggi, sulla stranezza e sulla varietà degli episodi narrati nel libro e addirittura sulla grafica della copertina (il GDL è anche multilingue, quindi sul tavolo c'erano edizioni italiane, tedesche e inglesi a confronto). Il protagonista è sicuramente il personaggio più controverso, quello che ci ha fatto più discutere e che ha suscitato anche sentimenti di antipatia, soprattutto per il modo vile in cui aveva lasciato la fidanzata. I personaggi femminili invece sono stati accolti tutti positivamente. Infine si è discusso a lungo delle "stranezze" di cui il libro è costellato ed era interessante vedere come a ciascuno fosse rimasto impresso un episodio in particolare: chi ricordava il formicaio, chi l'episodio del disseppellimento del cane, chi la figlia che esce dalla roulotte in accappatoio e scarpe rosse col tacco, e poi ancora l'episodio della vecchia trovata morta in casa, i bagni del protagonista nell'acqua gelida ogni mattina, le banalità che scrive sul suo diario, l'artigiano italiano che si è rifugiato nei boschi e vive producendo un unico preziosissimo paio di scarpe all'anno. Che poi è quello che dà il titolo al libro: è la metafora della vita vista come un paio di scarpe. Un buon paio di scarpe permette a chi le indossa di sentirsi a proprio agio nel mondo.
La serata si è conclusa con il taglio della torta di Elena, che ha voluto festeggiare con noi il suo compleanno.
Il prossimo appuntamento è il 9 di novembre per festeggiare il 5°compleanno del GDL con una bella pizza in compagnia, mentre il prossimo incontro è fissato per il 24 di novembre e parleremo del libro di Melania Mazzucco "Un giorno perfetto".
Come nuovo ciclo di letture si è deciso di scegliere una "seconda opera" di autori che abbiamo già letto in questi 5 anni. Sarà un ciclo breve, da marzo a giugno 2011, quindi 4 libri. Si invitano i partecipanti a presentare le loro proposte al prossimo incontro.
(Maria Teresa per il Gruppo di lettura)

3 commenti:

Maria Teresa ha detto...

A me è piaciuta molto di più la discussione che si è svolta durante la serata piuttosto che il libro. Mentre lo leggevo mi sembrava assurdo che al protagonista accadessero, in brevissimo tempo, tutte quelle cose strane. Il libro non è scritto male e c'è una bella atmosfera data dall'ambiente in cui si svolgono le vicende, ma ho provato antipatia per il protagonista e ho trovato superflui e disgustosi episodi come il formicaio in cucina, il dissotterramento del cane morto e il ritrovamento dell'osso del gatto. Poi non mi sono piaciuti i dialoghi, sempre troncati a metà, non arrivavano mai a una degna conclusione o a un chiarimento tra i personaggi. Invece dopo la discussione al GDl ho rivalutato certi aspetti e trovo che sia comunque un libro che vale la pena di leggere.

Helga ha detto...

Che bella questa cosa che scrivi Maria Teresa! La discussione al GDL ti ha fatto rivalutare certi aspetti del libro... è proprio quello, almeno secondo me, uno dei risultati più belli e più importanti di un gruppo di lettura. E' successo in passato anche a me, e qualche volta ho persino riletto alcuni passaggi del libro di cui avevamo appena parlato per vedere se adesso li vedevo sotto una nuova luce:)
Per tornare a Mankell: io amo molto i suoi libri, i suoi gialli con Wallander ma anche i suoi romanzi *seri* come Scarpe Italiane. Mi piace il suo stile lineare e quasi freddo, la sua grande capacità narrativa e anche l'ambientazione nordica della maggior parte dei suoi libri. E a differenza di te, Maria Teresa, ho trovato particolarmente interessante la storia del formicaio, ma anche altri episodi come il suicidio della ragazza, la cremazione dell'ex-amante. Il protagonista a me non stava antipatico, era soprattutto uno che non era capace di avere rapporti umani veri (forse per paura). Ha fatto molto male ad altri, ma anche a se stesso.
Penso che mi rileggerò questo libro tra un po', merita secondo me. E sicuramente troverò molti dettagli che mi sono sfugiti durante la prima lettura.

Lorena ha detto...

Mi dispiace di non essere potuta intervenire in occasione della discussione del libro di Mankell, credo che sarei stata una voce fuori dal coro, perchè a me non è piaciuto affatto.
L'ho letto tutto, ma non mi ha suscitato particolari emozioni; l'unico episodio che ricordo di aver letto con gusto è stato quello in cui il calzolaio prende la misura dei piedi del protagonista per confezionargli le scarpe, bellissimo!
Per il resto direi che mi ha lasciata indifferente.
Forse, come è capitato a Maria Teresa, se avessi sentito i commenti di tutti sarei riuscita a rivalutare altri passaggi, chissa...
Vedremo come andrà con il prossimo libro.