giovedì 29 gennaio 2009

Incontro del 28.01.2009 - Dalla parte di Swann

Si annunciva come tante altre sere quella di mercoledi 28 gennaio, al gruppo di lettura.
Una sera dove , dopo aver parlato un po’ del libro in oggetto, ci si sarebbe persi in discorsi tangenti, ...formato piccoli gruppi, ...parlato tutti assieme. Invece no. Tutto, per la prima volta, è stato diverso. Non so se grazie a Proust e alla sua Ricerca, oggetto della discussione, o per la presenza di un conterraneo di Proust professore di storia dell’arte, o per il martello nuovo che qualcuno ha regalato ad Helga ma, tutto è stato diverso. Ordinato, preciso; da gruppo di lettura impegnato.
Intanto, eravamo una quindicina. Numero record. Il prof. Marc Le Cannu ha cominciato a parlare di Proust e della Ricerca, in particolare del primo volume “Dalla parte di Swann” e, tutti attenti ed interessati; ogni tanto partiva una domanda… pertinente! Ed è andata avanti così per oltre un ora e mezza. Poi, non ancora contenti, si è richiesto che fosse letta una piccola biografia di Proust che io avevo preparato, e anche qui sono state poste domande e osservazioni. Mai, nella sua storia, il nostro gruppo di lettura è stato cosi…Gruppo di Lettura.
L’unica, forse, ad essere frustrata è stata Helga che non ha potuto usare il suo martello nuovo per mantenere l’ordine!
In fine di riunione siamo passati ai dolci, portati come “penitenza” da quei membri che, non avendo finito o addirittura non avendo letto il libro, avevano qualcosa da farsi perdonare. E questa volta i dolciumi erano veramente tanti visto che molti di noi hanno avuto difficoltà a diventare lettori di Proust . Si sa che l’approccio alla “Recerche” non è sempre facile, ma dopo ieri sera credo proprio che alcuni rinunciatari lo riprenderanno in mano e ci riproveranno…
Un pensiero mi viene in mente dopo la serata “Proust”: Vuoi vedere che stiamo diventando un gruppo di lettura serio e impegnato ??
(Renato per il Gruppo di lettura)


2 commenti:

Anonimo ha detto...

A me è spiaciuto non leggere questo libro ma purtroppo è capitato in un periodo in cui non avevo la concentrazione giusta. A volte dovevo rileggere le frasi più volte per capire che cosa volesse dire e così non sono riuscita ad andare oltre pagina 40.
40 pagine sono comunque, a mio parere, sufficienti per capire di che tipo di libro si tratta, lo stile dell'autore e lo spessore dell'opera. Indubbiamente l'intervento di Marc è stato interessante perché ci ha dato tutta una serie di informazioni accessorie, utili per farci apprezzare l'opera. Ciò non significa che una volta tornata a casa mi sono ributatta sul primo volume della Recherche, ma sicuramente è un libro che terrò in considerazione nei momenti in cui avrò voglia di leggere qualcosa di "profondo".

Durante l'incontro, Claudia aveva chiesto se Proust conoscesse o avesse letto qualcosa di Freud.
Nell'introduzione alla mia edizione (Dalla parte di Swann - Newton Compton 1997 - Introduzione di Paolo Pinto) c'è scritto che le letture di Proust non si limitavano alla letteratura ma toccavano le discipline più disparate: la filosofia, la psicologia e la medicina.
L'interpretazione dei sogni è stato pubblicato nel 1900, mentre Psicopatologia della vita quotidiana è del 1901, e ci sono buoni motivi per ritenere che Proust seguisse con interesse la nuova disciplina. Voleva anche recarsi presso la clinica del dott. Dubois, un medico svizzero che praticava la psicoterapia, ma poi la malattia della madre glielo ha impedito.

Helga ha detto...

Tranquillo Renato, non sono frustrata, anzi. E sono sicura che il mio nuovo martello mi servirà ancora molto spesso :))

Ma volevo scrivere di Proust: Io ho letto solo "Combray", quindi la prima delle 3 parti di "Dalla parte di Swann" - che comunque non era poco. Anche "Combray" ha circa 300 pagine. E devo dire la verità: ho faticato abbastanza. Non perché non mi piaceva, ma perché l'ho trovato veramente difficile. Spesso ho dovuto tornare indietro, e non solo di qualche riga, ma anche di qualche pagina, per capire quello che avevo appena letto. Proust con le sue frasi lunghissime, che cominciano da una parte e finiscono da un'altra - ci vuole molta, moltissima concentrazione (che io non sempre ho...).

Finito "Combray" ero quasi sicura che la mia carriera di lettrice proustiana si era conclusa lì. Ma adesso, dopo l'incontro del GDL, forse forse ... mi procurerò "Un amore di Swann" e vado avanti. In fondo sarei anche curiosa di vedere come continua la storia e come - alla fine - si chiude il cerchio.

Grazie Marc e grazie a tutti voi! Era una serata bellissima (dolci e tisane incluse) e veramente interessante!