E dopo il racconto del genocidio degli armeni in Anatolia abbiamo
letto un altro libro sul tema: “Seppellite il mio cuore a Wounded Knee” di Dee
Brown, che racconta un altro genocidio, il trentennio (1860-1890) della “soluzione
finale” per il problema indiano d’America. Non è un romanzo, ma una raccolta
molto dettagliata delle fonti disponibili sulla sistematica distruzione della
cultura e della civiltà dei pellerossa a fine ottocento da parte dei bianchi
(soldati, Giacche Blu, commercianti di pellicce, cercatori d’oro, avventurieri,
costruttori di ferrovie, missionari…)
E’ un libro crudo, duro, non ci risparmia niente: Parla di deportazioni sistematiche, di uccisioni programmate,
persino dell’invio di coperte infette di vaiolo nelle riserve indiane…
Per la prima volta a parlare sono gli indiani stessi, dai
grandi capi agli oscuri guerrieri; narrano come venne distrutto un popolo e il
mondo in cui viveva. E’ la vera storia della conquista del West, piena di dolori
e disperazione dalla parte dei pellerossa, imbrogliati, maltrattati, sterminati
nelle loro terre.
All’incontro di fine agosto eravamo in pochi a parlare di
questo libro. Ma eravamo tutti d’accordo: è uno dei libri più belli e più
importanti mai usciti sul Far West. Assolutamente da leggere, magari a piccole
dosi. Perché è un libro “forte”, non è facile reggere emotivamente tutto di un
fiato, per più di 400 pagine, le cattiverie e brutalità descritte …
Prossimo libro: “L’ultimo dei Mohicani” di J.F. Cooper. Ne
parleremo a fine settembre.
(Helga per il Gruppo
di letture “CoLibri”)
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