Secondo titolo di Ishiguro che leggiamo quest'anno e anche questa volta il neo Premio Nobel per la letteratura non ha mancato di fornirci spunti di discussione.
Questo libro tratta il tema della clonazione umana. I protagonisti vengono allevati presso un istituto in condizioni quasi "normali". Vengono vestiti, nutriti, istruiti, viene addirittura incoraggiato lo sviluppo delle loro doti artistiche e della creatività, ma una volta adulti dovranno "compiere il loro ciclo", ovvero iniziare a donare organi a coloro che ne faranno richiesta e potranno pagare per ottenere il trapianto.
La storia è narrata in modo molto pacato: il narratore non interviene mai con giudizi o opinioni personali che ci facciano capire quale sia il suo pensiero in merito, e la sua bravura consiste proprio in questo. Nel suo rimanere al di sopra delle parti, Ishiguro lascia al lettore la possibilità di farsi la propria idea sul tema della clonazione e di porsi tutti i dubbi etici e morali.
Gli aggettivi che abbiamo usato di più per descrivere il libro sono stati "emozionante" e "angosciante", mentre i dubbi e le domande suscitati dal pensiero che un domani potrebbe esistere una società che consente tutto questo, sono stati molteplici e la discussione è stata molto interessante.
Per la maggior parte dei presenti il libro è un capolavoro, una distopia molto più profonda di quella raccontata da Orwell in 1984. Qualcuno ha definito questo libro come "geniale".
Qualcun altro invece non è rimasto entusiasta, forse perché aveva troppe aspettative, e ha criticato lo stile troppo "asettico", che già avevamo riscontrato nel precedente romanzo.
Pur trattando tematiche diverse e pur essendo diversa l'ambientazione, abbiamo anche trovato una certa analogia tra i protagonisti di questo libro e il maggiordomo di "Quel che resta del giorno", ovvero l'accettazione della propria condizione, la mancanza di qualsiasi desiderio di allontanamento o di fuga, perché non si conosce altra realtà oltre a quella.
Sicuramente, con il gruppo o separatamente, non sarà l'ultimo libro di Ishiguro che leggeremo.
(Maria Teresa per il Gruppo di lettura)