venerdì 4 febbraio 2011

Incontro del 26.01.2011 - I sublimi segreti delle Ya-Ya sisters

L’ultimo incontro si è preannunciato poco promettente visti i tanti cioccolatini, biscotti e dolcetti vari che campeggiavano sul tavolo, infatti molti membri del gruppo, anche se qualcuno era assente, non avevano letto il libro. Naturalmente è subito scattata la domanda: Perché il libro non è stato letto? Le motivazioni sono state diverse, c’è chi l’ha trovato noioso e dopo le prime 50 pagine ha deciso di gettare la spugna preferendo la lettura di altri libri, chi ancora l’ha trovato pieno di cliché e ha abbandonato la lettura, poi chi non è riuscito a procurarsene una copia, chi stava leggendo altri libri e non ha voluto interromperne la lettura e chi per motivi di tempo è riuscito a leggere solo le prime 40 pagine.
In definitiva il libro è stato letto solo da 4 persone, che però tutto sommato ne hanno dato un giudizio positivo. Infatti, nonostante il libro possa sembrare in apparenza frivolo e qualcuno l’abbia iniziato un po’ in sordina senza troppe aspettative, procedendo con la lettura si è rivelato un libro in grado di offrire interessanti spunti di riflessione, soprattutto riguardo al rapporto tra madri e figlie e al bellissimo sentimento di amicizia e solidarietà che lega le Ya-Ya sisters, sentimento che non ha mai vacillato, ma si è sempre rafforzato nel tempo. Infatti è proprio grazie all’intervento delle Ya-Ya sisters che Vivi Walker, la madre di Sidda, si convince ad inviare alla figlia l’album dei loro ricordi di gioventù e questo viaggio nella memoria aiuterà Sidda a comprendere il difficile e contrastato rapporto d’amore che lega una madre e una figlia. Peccato che il finale risulti un po’ scontato e ricalchi un po’ troppo i classici cliché americani. Resta comunque il fatto che il libro sia sicuramente da leggere anche se non da rileggere.
Naturalmente questo libro ci ha offerto tanti spunti di discussione soprattutto legati alla cronaca quotidiana per i meccanismi che scattano all’interno dell’ambiente familiare, ma anche ai rapporti di amicizia e a quelli tra madre e figlia che spesso sono segnati dalla gelosia materna nei confronti delle figlie.
La serata si è conclusa con una bella tazza di tisana fumante, biscotti e cioccolatini a volontà e con una breve anticipazione sul libro del prossimo incontro “Il circolo della fortuna e della felicità” di Amy Tan in cui si continuerà ad affrontare il tema dei rapporti tra madri e figlie ma in un contesto storico-sociale completamente diverso rispetto a quello de “I sublimi segreti della Ya-Ya sisters”.
(Michela per il Gruppo di lettura)

4 commenti:

Maria Teresa ha detto...

Io purtroppo ho paccato l'incontro sulle Ya-Ya Sisters a causa dell'influenza. Il libro l'avevo letto due estati fa, sotto l'ombrellone, e non non mi ha lasciato granché. Il continuo alternarsi di episodi divertenti e tristi in qualche modo mi ricordava "Pomodori verdi fritti alla fermata del treno". Sono d'accordo con chi ha detto che è un libro da leggere e non da ri-leggere.

Helga ha detto...

Non c'avevo pensato, ma hai proprio ragione Maria Teresa: questo libro ricorda un po' "Pomodori verdi fritti", con questa continua alternanza tra allegria (spesso eccessiva) e profonda drammaticità... All'inizio (50 pagine circa) l'ho letto un po' controvoglia perché non mi piaceva proprio lo stile, un po' troppo triviale, troppo Ya-Ya per il mio gusto. Ma il tema di fondo mi ha coinvolta poi, mi ha fatto riflettere molto sul difficile rapporto madre-figlia, e anche sul fatto che spesso sappiamo veramente molto poco sulla vita e sul passato (traumi e drammi personali inclusi) dei nostri genitori. Peccato che il finale è scivolato di nuovo troppo nel banale...

Lorena ha detto...

Sono una delle persone che non aveva letto il libro perchè quando mi era giunta la copia, ero circa a metà di Anna Karenina e non mi andava proprio di interrompere quella lettura per iniziare un libro nuovo. Così ho lasciato andare le Ya-ya per la loro strada. La sera della discussione però, sentendo alcuni commenti mi sono incuriosita molto e così ho sequestrato la copia della Elena (grazie Elena!) e l'ho letta.
Il libro mi è piaciuto molto, la storia era affascinante perchè improntata sui rapporti fra donne: madri, figlie, sorelle, amiche.
Come è successo ad altre persone anch'io ho trovato diversi spunti di riflessione pensando alla mia storia personale e quindi sono contenta di aver avuto l'occasione di leggerlo, anche se in ritardo per la discussione.
Potrei persino azzardarmi a dire che forse, fra molti anni, potrei anche rileggerlo, chissà!

Lina ha detto...

Io sono un'altra che non l'ha letto... iniziato ma bloccata alla 40esima pagina,niente, forse non era il momento giusto per questo tipo di libro,l'ho trovato un'americanata,interessante per lo spunto che si può prendere per approfondire il complicato rapporto madre-figlia che una problematica su cui si potrebbe parlare giorni e giorni, e questo libro prende spunto per far riflettere su quanto a volte i figli sappiano e quindi capiscano poco le madri, mi parlate della bellezza del libro anche per la particolare amicizia delle jà-jà (termine che mi è rintronato nelle orecchi per tutto il tempo!!!!!) ma che io non ho colto poichè nelle prime pagine trapela poco. La terrò presente come lettura, fra qualche tempo!!