martedì 13 settembre 2011

Incontro del 31.08.2011 – Mappe per amanti smarriti

La serata si è aperta all’insegna delle assenze, eravamo presenti solo in 5 (fortunatamente si sono poi unite altre 2 persone) e dei dolci poiché, com’è ormai nostra consuetudine, chi non finisce il libro porta appunto un dolce. Io per prima non ho finito il libro per tempo e quindi ho pagato pegno! Anche Patrizia non lo ha finito perché lo ha trovato un po’ scontato,avendo letto altri libri sullʼargomento trovava,appunto, che non apportasse nulla di innovativo al tema dell’immigrazione Pakistana in Inghilterra e alla questione della religione. Gli altri pareri erano concordanti sul fatto che era scritto molto bene da un giovane autore pakistano che ha avuto il coraggio di scrivere delle verità e sotto vari punti di vista e su vari aspetti della sua religione e del suo popolo. Gela non era presente ma ci ha scritto che il libro le era piaciuto anche se aveva trovato delle difficoltà inizialmente, per i nomi che si confondevano e per il modo di scrivere un po’ prolisso che a volte “faceva perdere il filo” cosa che ha accomunato un po’ tutti. Helga e Renato, a cui il libro è piaciuto, hanno sottolineato quanto da questo libro si possono prendere spunti per svariate riflessioni. La questione si è poi spostata sui temi delle religioni e dell’immigrazione in generale ed è nato un’interessante dibattito, come sempre ci siamo confrontati ed è stato bello vedere ciò che la lettura di un libro può suscitare in ognuno di noi.
Ci siamo lasciati per ritrovarci poi a fine settembre con la lettura di “Balzac e la piccola sarta cinese”
(Lina per il Gruppo di lettura)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Durante le discussioni comunque, bisogna aggiungere che un punto ricorrente e molto importante, era il trattamento brutale che le donne subiscono e la totale mancanza di autonomia che hanno in quella società, e cultura. Cosa che viene riportato anche quando si trovano in paesi diversi e più evoluti del loro, come in questo caso UK, ma che succede speso in altri paesi.
Credo che senza eccezione tutti i presenti sono rimasti arrabbiati, inorriditi e indignati dal quadro presentato nel libro su questo tema.
Elena

Maria Teresa ha detto...

Io non sono riuscita ad andare oltre pagina 18 perché non riuscivo a seguire le divagazioni sulle farfalle e i fiocchi di neve... Mi spiace perché dai vostri commenti sembra che gli argomenti trattati fossero interessanti, ma lo stile di questo autore non fa proprio per me. Ho letto sul retrocopertina che ci ha messo 11 anni per scriverlo, io forse ne avrei avuto bisogno altri 11 per leggerlo.

Helga ha detto...

Secondo me è un libro molto interessante, poetico e durissimo nello stesso momento. Anch'io ho avuto difficoltà a leggerlo sulle prime 50 pagine (più o meno), ma poi mi ha preso la storia, volevo assolutamente sapere come vanno a finire i rapporti conflittuali in quella famiglia. E' vero, ero inorridita ed indignata dal modo in cui vengono trattate le donne. Ma anche le donne stesse (sia la moglie che l'amante per esempio) mi facevano una grande rabbia. Ma è possibile che anche loro, pur soffrendo enormemente della loro situazione, non fanno niente per cambiarla?! Anzi, cercano di tramandare anche ai figli/alle figlie gli stessi valori anacronistici, umilianti e brutali (per dire poco).
Del resto, anche qui da noi le donne hanno conquistato da pochi anni un po' di libertà (pensiamo al diritto di voto, al diritto al aborto legale, al diritto di divorzio...). Nel mondo del lavoro ancora oggi le donne vengono discriminate ecc.ecc. Ci volevano anni e anni di movimenti femministi per cambiare almeno un pochino le società maschiliste in Europa (e quella italiana sicuramente non è tra le più progressiste in questo senso).
Penso di rileggere questo libro durante l'inverno - per capire meglio....