C’erano molti dolci sul tavolo quando ci siamo incontrati a
fine marzo per parlare del libro di Hans Tuzzi. E chi conosce le nostre “regole”
intuisce subito che aria tirava quella sera. Pochi l’avevano letto fino in
fondo. Qualcuno si era fermato già a pagina 25, altri poco più tardi
dichiarando troppo noiosa la lettura. E anche tra quelli che avevano letto
tutto il libro in realtà non vi era moltissimo entusiasmo…
“La morte segue i magi” è un romanzo di genere poliziesco,
scritto da Hans Tuzzi, pseudonimo di Adriano Bon, scrittore e saggista italiano.
La storia si svolge nella Milano degli anni ’80, descritta come città uggiosa e
fredda. Il commissario Melis indaga su diversi assassini nel mondo dell’arte e
dei collezionisti delle preziose opere. In parallelo Tuzzi/Bon ci racconta anche
della complicata vita privata del commissario la cui giovane moglie passa
momenti professionali difficili nella sua piccola e raffinata casa editrice.
I commenti dei partecipanti al nostro incontro dedicato a
questo libro non erano veramente positivi. Qualcuno si dichiarava soddisfatto
della scrittura “dotta”, altri dell’ambientazione milanese. Ma persino chi
aveva proposto la lettura di “La morte
segue i magi” parlava di “scrittura pomposa”.
La maggior parte dei presenti criticava comunque, che la trama in se era
debole, il linguaggio troppo erudito, in parte “spocchioso” e “presuntuoso”,
pieno di citazioni ed espressioni incomprensibili ai “non esperti” del mondo
dell’arte, della pittura ecc.
Uno dei partecipanti diceva senza mezze parole: “Se uno deve
scrivere un trattato d’arte scrivesse veramente un trattato e non un giallo…!”
Prossimo incontro: fine aprile per parlare di “Picnic sul
ghiaccio”, giallo dell’Ucraino Andrei
Kurkov.
Buona lettura!
(Helga, partecipante del GDL CoLibri)
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