“Quel che resta del giorno” è il
romanzo più noto di Kazuo Ishiguro (Premio Nobel per la Letteratura 2017) . Protagonista e voce narrante: Mister Stevens,
anziano e irreprensibile maggiordomo inglese di alto rango che durante un breve
viaggio in macchina riflette sul suo passato, sul suo lavoro, sui suoi rapporti
con colleghi e parenti.
Lo stile di Ishiguro è elegante
e controllato, a tratti quasi asettico. Il suo libro è un racconto magistrale
di ricordi di una vita. Ogni pagina è piena di cose non dette, di sentimenti
non espressi, di rapporti umani inesistenti, di occasioni perse.
Con grande enfasi il maggiordomo
spiega al lettore su quasi 300 pagine il suo concetto di fedeltà alla
professione e al suo padrone. Parole come “dignità”, “discrezione” e “serietà” sono i valori centrali e vengono elevati a
livelli di abnegazione quasi monastica.
A tutti i partecipanti al nostro
GDL di fine febbraio è piaciuto questo romanzo, anche se qualcuno l’ha trovato
un po’ troppo “lento” nello stile e nella trama. Le interpretazioni del “personaggio
Stevens” non erano uguali per tutti noi però. C’era chi vedeva Stevens, ormai
arrivato alla “fine della giornata” (cioè: della vita) come figura tragica che
ripensava ai grandi vuoti della sua triste esistenza. Chi invece si diceva
convinto che l’anziano maggiordomo in fin dei conti era pienamente appagato
dalla sua vita e soprattutto dalla sua brillante carriera professionale. La
nostra discussione era, anche questa volta, vivace ed interessante.
E visto che Kazuo Ishiguro,
giapponese di nascita ma inglese “di
fatto” (vive sin da bambino a Londra), ci ha incuriosito molto, abbiamo deciso
di leggere già in aprile un altro suo romanzo. Prima però il libro di marzo: “Infedele”
di Ayaan Irsi Ali.
Buona lettura!
(Helga per il GDL "CoLibri")
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