Il libro di marzo non era un romanzo ma un’autobiografia. E per semplificare questo resoconto copio+incollo parte della seconda di copertina:
>> "Sono
cresciuta tra la Somalia, l'Arabia Saudita, l'Etiopia e il Kenya. Sono arrivata
in Europa nel 1992, a ventidue anni, e vi ho trovato una nuova casa. Ho girato
un film con Theo Van Gogh che per questo è stato ucciso a sangue freddo da un
estremista islamico, e da allora vivo tra guardie del corpo e automobili
blindate. Poi un tribunale olandese ha ordinato che lasciassi la mia casa: il
giudice ha dato ragione ai miei vicini nel ritenere
pericolosa la mia presenza nel quartiere. Per questo me ne sono andata."
Con queste parole Ayaan Hirsi Ali
apre uno squarcio nel racconto drammatico della propria vita, dall'infanzia,
trascorsa con la nonna matriarca, custode tirannica delle leggi del clan e
dell'islam, alla tortura della mutilazione genitale, dall'esilio cui fu
costretta dall'opposizione del padre alla dittatura di Siad Barre, al rifiuto
di un matrimonio imposto con la forza. Fino alla fuga dall'islam, all'approdo
in Olanda e infine negli Stati Uniti. <<
Il libro è piaciuto molto ai partecipanti del nostro GDL.
E come era prevedibile è nata subito un’accesa discussione sugli argomenti
trattati da Ayaan Hirsi Ali: la sottomissione delle donne, la violenza fisica e
psicologica nei loro confronti, il ruolo che in tutto ciò ha la religione
islamica, ma anche i tentativi (non sempre molto felici, anzi spesso
fallimentari) da parte delle democrazie occidentali di integrare migranti
musulmane/i nelle nostre società.
A dispetto delle diversità politiche/partitiche che sono
presenti anche nel nostro GDL siamo riusciti a trattare questi argomenti con
grande serietà e senza scivolare in spiacevoli luoghi comuni anti- oppure pro-Islam.
Anzi, qualcuno ha proposto persino di leggere insieme il Corano per capire
meglio… E non escludo che sarà fatto, cercando però qualcuno più esperto di noi
che possa aiutarci a capire ed interpretare meglio il sacro testo.
Prossimo libro (da discutere il giorno 24 aprile): “Non lasciarmi” del Premio Nobel per la
Letteratura 2017, Kazuo Ishiguro.
(Helga, membro del Gruppo di lettura “CoLibri”)
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