"Vicolo del Mortaio", pubblicato nel 1947, è la descrizione della vita quotidiana che si svolge in un vicolo del Cairo, durante la seconda guerra mondiale. I personaggi del romanzo si ritrovano nel caffè Kirsha, che è il cuore pulsante del vicolo, dove convergono tutte le vicende. Il libro è abbastanza breve e si legge velocemente, anche se non è piaciuto molto a chi non ama il genere "racconto", in quando all'inizio del libro vengono presentati tutti i personaggi e la struttura narrativa risulta molto frammentata, appunto come se si trattasse di una serie di racconti. Qualcuno addirittura si aspettava qualcosa in più, visto che lo scrittore è un premio Nobel (attualmente primo e unico nobel arabo). Oltre allo stile sono stati criticati anche i personaggi, molto diversi da noi e lontani dal nostro modo di vivere perché appartenenti alla cultura islamica. Ogni sorta di azione viene giustificata in quanto fatta in nome di dio e i personaggi femminili ne escono in modo totalmente negativo. Dei 13 partecipanti all'incontro, 4 non avevano letto il libro per mancanza di tempo o interesse rispetto all'argomento. Per non farci mancare nulla, la serata si è conclusa con il taglio della torta al cioccolato di Elaine.
2 commenti:
Io sono tra quelli che non amano molto il genere "racconti", ed ho avuto un po' di difficoltà sulle prima 50 pagine di questo libro. Ma poi, quando i singoli episodi (e personaggi) si sono "uniti" ed il mosaico è diventato più visibile mi è piaciuto molto questo libro. E' pieno di storie di vita, di emozioni, di umanità. Certo, racconta di un mondo molto diverso dal nostro. Ma è sempre interessante (ed importante) cercare di capire la mentalità e la cultura degli altri. E la lettura, di questo sono convinta, aiuta molto! Di Mahfuz leggerò sicuramente altri libri!
Io adoro Mahfuz, l'ho trovato molto interessante, poi la cosa che mi ha reso piacevole la lettura è stata proprio la narrazione che ho trovato avvincente.
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